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L'OFFICIEL

Torino around the clock

Come visitare in 24 ore la città sabauda durante la Contemporary Art Week e la quattordicesima edizione del Movement Festival

Correva l’anno 2006 quando per la prima volta, a suggello del memorabile anno delle Olimpiadi torinesi, si tenne la prima edizione italiana del Movement Festival. Il modello di riferimento era l’omologa – e omonima – rassegna organizzata a partire dal 2000 a Detroit, motor-city per eccellenza e capitale mondiale della musica techno. La scommessa degli organizzatori era quella di lanciare Torino, anch’essa motor-city a tutti gli effetti, nel panorama internazionale degli eventi di musica elettronica.

Scommessa vinta: sia perché quell’inverno al PalaOlimpico Isozaki accorsero 3500 persone a gustarsi gli act di Kevin Saunderson e Derrick May, due dei padri fondatori della Detroit-made techno, sia perché, a distanza di quattordici anni, Movement Festival è ancora un appuntamento fisso e imprescindibile per tutti gli appassionati di musica elettronica, torinesi e non solo. Ad attrarre visitatori fuori porta e oltre confine contribuisce certamente la programmazione del festival sempre di primo piano: quest’anno sono attesi, tra gli altri, Amelie Lens, Anastasia Christensen, Dj Bone e proprio quell’intramontabile Derrick May che si esibì quattordici anni or sono al Movement.

Ore 19: aperitivo all’Edit

Paradossalmente, il nuovo centro del gusto in città si trova nella sua periferia, in Piazza Teresa Noce: a due passi dal Museo Ettore Fico e dalla Galleria Gagliardi.

A Edit la ricerca di professionisti e realtà artigianali s’incontrano unendo sperimentazione e condivisione, vera parola d’ordine dello spazio. Il Brewery Cafè al suo interno è molto più di un birrificio: qui si “brassano” autonomamente le proprie birre ed è anche possibile gustare i piatti vegetariani dello chef Pietro Leemann; nel pub adiacente invece si trova l’ormai leggendaria pizza di Renato Bosco – dalle fragranti crunch o doppio crunch, all’Aria di Pane il cui l’impasto è realizzato con sola pasta madre viva e caratterizzato da sofficità e leggerezza.

Ore 22: il set di Amelie Lens al Lingotto

Il già citato asso statunitense Derrick May si esibirà nella serata conclusiva a Moncalieri, ma il piatto forte di Movement è ovviamente il main act ospitato nel sempre gioviale centro polifunzionale Lingotto.

Tanta techno senza fronzoli e tante donne in lineup, a riprova che l’elettronica, anche quella più dura, non è più una prerogativa esclusiva della compagine maschile.

A capitanare le “quote rosa” della programmazione è la grintosissima Amelie Lens, che con il suo dj-set al fulmicotone farà sicuramente rimbombare le quattro pareti del Lingotto.

Sia il Movement sia Artissima, che merita una visita a parte nella giornata dopo il Festival, hanno il proprio quartier generale al Lingotto. Per ragioni logistiche, ma non solo, l’opzione ottimale per riposarsi dopo una indigestione di musica techno – e in vista della scarpinata tra gli spazi espositivi di Artissima – è l’Hotel NH Lingotto. Deliziati dalla ricca colazione e dalla vista mozzafiato sulle Alpi, la maniera migliore per vivere una Torino diversa, quella del Quartiere Lingotto.

By Federico Fabbri

Articolo originale qui.