31 Ottobre 2019
REPUBBLICA
Movement: la città balla techno
Una città che balla è una città in movimento. Da tredici anni su questo concetto insiste il festival Movement, che torna ad accendere a tutto volume la musica techno ed elettronica sotto la Mole nella notte di Halloween. Tutto era partito nel 2006 nell’anno dei Giochi Olimpici invernali di Torino con il primo evento musicale organizzato al PalaIsozaki, oggi Pala Alpitour. Il modello ispirante, fin dal principio, fu il festival omonimo di Detroit, capitale mondiale della musica techno. Più di un decennio dopo, il festival torinese si presenta nella sua configurazione aggiornata al Lingotto Fiere, dove per questa sera è annunciato il Main Show con Amelie Lens, Anastasia Kristensen, Anotr, Dennis Cruz, DJ Bone, Eddy M, Jamie Jones in un testa a testa alla consolle con Joseph Capriati, Michael Bibi e Pawsa. Domani e dopodomani, invece, la festa mobile si sposta la prima sera al Milk Club e quella successiva all’Audiodrome di Moncalieri, per i live rispettivamente di Brina Knauss, Magit Cacoon e D-Wynn in un club e del pioniere della techno di Detroit Derrick May nell’altro.
Lo stesso May oltre ad essere una fedele presenza al festival, fu anche l’ospite del primo appuntamento nel 2006. Tra gli altri nomi di maggior richiamo nella serata odierna figura Jamie Jones, esponente di punta della tech-house. “Ho cominciato assemblando insieme delle semplici tracce musicali su alcuni programmi per la Playstation – ricorda Jones – avevo questa attitudine fin dall’inizio a creare ritmi e melodie, poi andando avanti sono passato ad utilizzare un piccolo Macbook Pro e in seguito a lavorare con Logic per comporre dei pezzi”.
Del rapporto tra musica, tecnologia e impresa innovativa si è parlato anche al simposio promosso da Movement in collaborazione con il Politecnico di Torino e riservato agli studenti del corso di laurea in ingegneria del cinema. “Abbiamo affrontato in particolare il tema della sostenibilità di un festival sia dal punto di vista delle economie, sia dal lato ambientale – spiega il direttore esecutivo di Movement Entertainment, Maurizio Vitale Jr – lo considero un passo verso il futuro. Gli studenti di ingegneria ci hanno indicato strategie, possibilità, credo che continueremo su questa strada della collaborazione con le istituzioni formative ed accademiche della città, perché da lì possono provenire soltanto stimoli a fare ancora meglio”.
La città nel frattempo accoglie nuovamente il festival nella settimana delle arti contemporanee. “La città è sempre molto recettiva, Torino è bella, noi facciamo gli imprenditori e continuiamo a lavorare con interlocutori sensibili ed attenti. Credo che ci siano tutte le condizioni per trasformare questa settimana dedicata all’arte in un mese intero con una programmazione ancora più ricca e articolata. Va innescato un circuito virtuoso nel sistema culturale, bisogna lavorare sulla sostenibilità economica di tutti gli eventi che andranno a comporre il calendario”. Movement sta facendo la sua parte come il gemello Kappa FuturFestival, durante l’estate a Parco Dora. “Quest’anno registriamo un incremento del 15% di partecipanti dall’estero che provengono da trenta nazioni” conclude Vitale.
By Guido Andruetto
