10 Febbraio 2019
REPUBBLICA
Samuel: “Il mio amore subsonico per Torino”
Una lettera del cantante del famoso gruppo torinese sulla sua città
L’amore “subsonico” per Torino. In vista dei due concerti che la band terrà in città il 14 e 15 febbraio, il cantante Samuel Romano ha scritto per Repubblica una “lettera d’amore per Torino,” osservando dalla finestra di casa sua la Mole Antonelliana. Un regalo perfetto di San Valentino per la città.
Cara Torino,
la gente si ferma con la testa all’insù, cercando di immaginare una qualche tipo di prospettiva ed inquadratura. Compiono gesti da premio Pulitzer pur di immortalare la Mole Antonelliana appoggiata alla propria spalla e sono felici. La gente ti cammina sul dorso e forse non ricorda quante ne hai passate dal dopoguerra ad oggi. Le bombe ti hanno distrutta, la fabbrica ti ha ricostruito e schiavizzato, l’arte ti ha fatto grande ed ora un benessere effimero ti sta trasformando in un comodo e silenzioso condominio. Ma tu non sei così, non sei un albergo, non sei quella che si accontenta, non sai vivere zitta e comoda. Mentre sto scrivendo ti stai silenziosamente liberando dalle catene che ti abbiamo messo addosso. Hai un rumore di fondo elettronico che tanto piace a noi del Movement – Club2clubbing, sei illuminata da artisti e indossi un vestito da tappeto rosso quando a novembre al Torino Film Festival ospiti i migliori film del mondo. La raffinatezza dei tuoi gesti toglie il fiato e dai i tuoi seni sgorga l’acqua più buona d’Italia. I tuoi tre fiumi rendono fertile la terra circostante e proprio a fianco del più grande di questi, sono nato io e sono nati i Subsonica. Nascondi nelle tue viscere le porte dell’inferno, ma guardando dalla collina le montagne nei giorni di sole, sembra quasi di toccare il paradiso. Quando scrivo qualche nuova canzone, prima di farla sentire in giro, salgo al Monte dei Cappuccini e la faccio ascoltare prima a te, per osservare la tua reazione. Sei severa nei tuoi giudizi, ma anche meritocratica, se c’è qualcosa di buono lo sai riconoscere e valorizzare. Forse non sei tanto brava a venderti come le tue “sorelle” vicine, ma hai sempre trovato forza nelle tue idee, perché sono le idee che fanno la differenza. I tuoi figli sono laboriosi, orgogliosi e riservati, sospinti da una ingegnosa voglia di sperimentare ed evolversi alla ricerca perenne della perfezione e della bellezza. Siamo una razza mista, fatta di tutto il sangue d’Italia, primo esperimento multietnico nell’era industriale, non abbiamo paura della diversità perché noi, fratelli torinesi, proveniamo da posti diversi e siamo diversi, ma questa è la tua forza ed è la nostra ricchezza. Ci hai insegnato a leggere e a scrivere, regalandoci il Salone Internazionale del Libro e ci hai fatto capire che avere una poetica è una cosa fondamentale, perché avere una propria poetica ti rende veramente ricco, anche quando il nostro tempo sarà scaduto, mentre tu continuerai a splendere bellissima. Grazie per tutto questo, Torino.
By Samuel Romano.
Articolo originale qui.
